Il nostro centro di ricerca promuove un’offerta formativa ampia e variegata, con un catalogo formativo dedicato alla psicologia del lavoro e delle organizzazioni. Attraverso percorsi di formazione continua, offriamo corsi innovativi e multidisciplinari per approfondire temi come il benessere organizzativo, la gestione delle risorse umane, la leadership e la risoluzione dei conflitti. Grazie a un approccio pratico e scientifico, i nostri programmi rispondono alle esigenze di professionisti, aziende e organizzazioni che desiderano sviluppare competenze avanzate per affrontare le sfide del mondo lavorativo in continua evoluzione.
Titolo modulo formativo | Dominio | Abstract |
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Sustainability | La Green HRM rappresenta un sistema integrato di pratiche orientate alla sostenibilità ambientale che coinvolge ogni fase della gestione del personale. In questo modulo viene proposto un modello strategico e partecipativo, in cui le iniziative ambientali emergono anche dal contributo attivo dei dipendenti. Inoltre, vengono analizzate pratiche di selezione, formazione, valutazione e incentivi in chiave ecologica, sottolineando l’importanza della coerenza tra strumenti e cultura organizzativa. Il contributo evidenzia il ruolo della Green HRM nel raggiungimento dell’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile 12, promuovendo una gestione delle risorse umane capace di attivare cambiamenti strutturali verso modelli di produzione e consumo più sostenibili. | |
Sustainability | Affrontare le sfide della sostenibilità richiede oggi competenze avanzate in progettazione, comunicazione e valutazione dell’impatto sociale. Il modulo fornisce un approccio integrato per comprendere e sviluppare politiche di sostenibilità e terza missione, capaci di generare valore per le organizzazioni e le comunità. Attraverso una combinazione di teoria, strumenti operativi e casi applicativi, si potranno acquisiranno competenze per implementare strategie efficaci, misurare gli impatti sociali e comunicarli in modo trasparente agli stakeholder. Il modulo permette di acquisire le competenze per costruire iniziative sostenibili che siano monitorabili, rendicontabili e allineate ai principi della responsabilità sociale e del public engagement. | |
Sustainability | La sostenibilità organizzativa richiede un coinvolgimento attivo degli individui, supportato da strategie motivazionali efficaci e strumenti comportamentali come i nudge. Questo modulo analizza il ruolo delle teorie motivazionali e dell’economia comportamentale nella promozione di comportamenti sostenibili nelle organizzazioni. Vengono esplorati i meccanismi di nudging, tra cui scelte predefinite, feedback immediati e norme sociali, per facilitare l’adozione di pratiche ecologiche. Si evidenzia l’importanza di una cultura organizzativa coerente, leadership sensibile alla sostenibilità e formazione continua, al fine di integrare valori sostenibili nei processi decisionali quotidiani e accrescere l’impatto positivo sul benessere collettivo. | |
Stress management | Il burnout e i comportamenti controproducenti possono emergere in condizioni di forte stress lavoro-correlato prolungato nel tempo. Il modulo analizza la relazione tra grinta, resilienza e recupero, evidenziando come queste risorse personali possano supportare la gestione dello stress. Vengono proposte strategie pratiche di recupero e tecniche di mindfulness come strumenti per migliorare il benessere lavorativo. L'obiettivo è fornire conoscenze e approcci per sviluppare resilienza, affrontare le richieste lavorative e applicare tecniche di recupero efficaci per la gestione dello stress e la prevenzione del burnout. | |
Stress management | Il modulo approfondisce il tema dello stress lavoro-correlato e del benessere organizzativo, analizzandone cause, conseguenze e misure di prevenzione. Viene posta attenzione ai principali modelli teorici, alle strategie per la gestione dei fattori di rischio e agli strumenti di valutazione e monitoraggio. Il percorso formativo intende sviluppare consapevolezza sugli effetti dello stress e del burnout, fornendo competenze per l’applicazione di interventi mirati in contesti organizzativi. Sono inoltre trattate le normative vigenti e gli obblighi per le organizzazioni, con l’obiettivo di promuovere ambienti di lavoro sani, sostenibili e orientati al benessere psicosociale. | |
Research-based practices | ||
Research-based practices | ||
Research-based practices | La divulgazione scientifica nel corso del tempo ha subito diverse evoluzioni e trasformazioni. Il modulo ne esamina il percorso evolutivo a partire dal XVI secolo fino all’età digitale, evidenziando il ruolo delle trasformazioni linguistiche e delle piattaforme di comunicazione nella diffusione del sapere. Analizza figure emblematiche, iniziative editoriali e istituzioni scientifiche che hanno contribuito alla costruzione del dialogo tra scienza e società. Approfondisce l’impatto delle diverse correnti storiche, delle rivoluzioni industriali e della digitalizzazione. Offre strumenti teorici e pratici per comprendere criticamente le dinamiche della comunicazione scientifica e il ruolo delle scienziate e degli scienziati come mediatori culturali. | |
Research-based practices | I bias cognitivi sotto forma di euristiche e distorsioni influenzano la selezione, la narrazione e la diffusione delle notizie nel giornalismo contemporaneo. Il modulo adotta una prospettiva cognitiva per comprendere i meccanismi alla base della disinformazione e del sensazionalismo, con particolare attenzione al ruolo dei social media. Propone strategie di debiasing e buone pratiche per migliorare l’obiettività e la qualità dell’informazione. Attraverso esempi concreti, affronta il fenomeno delle fake news e le sue implicazioni sociali, fornendo strumenti utili per rafforzare l’affidabilità del lavoro giornalistico in un ecosistema mediatico in continua evoluzione. | |
Recruitment | ||
Recruitment | Il processo di reclutamento e selezione nelle organizzazioni comprende due fasi principali: il reclutamento, che identifica e attira candidati idonei, e la selezione, che valuta la compatibilità tra le caratteristiche dei candidati e le esigenze aziendali. L'e-recruiting ha trasformato il reclutamento, rendendo il processo più rapido ed economico, mentre il social recruiting utilizza piattaforme come LinkedIn e Facebook per individuare talenti. Questi metodi consentono una ricerca più mirata, ma sollevano anche preoccupazioni relative alla privacy e ai bias. L'uso di tecnologie avanzate, come i video colloqui e l'intelligenza artificiale, sta ridisegnando il panorama del recruiting. | |
Personal resources | L'autostima e l'autoefficacia nel contesto lavorativo assumono il ruolo di fondamentali risorse personali in grado di influenzare benessere, motivazione e performance. Utilizzando il modello JD-R, si evidenzia l'importanza di un equilibrio tra richieste lavorative e risorse personali per ridurre stress e burnout, incrementando l'engagement. Viene approfondito il concetto di capitale psicologico (PsyCap), con particolare attenzione su ottimismo, speranza e resilienza, e il loro impatto positivo sulla crescita professionale e sulla soddisfazione lavorativa. Sono inoltre proposti interventi pratici, come counseling e coaching, per migliorare il benessere organizzativo e professionale. | |
Personal resources | L’attenzione e la concentrazione rappresentano risorse cognitive fondamentali per la qualità e l’efficacia del lavoro. Il modulo approfondisce le principali tipologie di attenzione, evidenziandone l’impatto sulla performance e analizzando fenomeni come il flow, il multi-tasking e il mind wandering. Vengono discusse le dinamiche che favoriscono o ostacolano uno stato di concentrazione ottimale, nonché le conseguenze delle distrazioni sul rendimento. Attraverso un approccio teorico-pratico, si promuovono strategie e tecniche di gestione del tempo finalizzate a migliorare l’autoregolazione, ridurre l’interferenza degli stimoli esterni e favorire un’organizzazione del lavoro più efficace e sostenibile. | |
Personal resources | Una mentalità orientata alla crescita (growth mindset) favorisce lo sviluppo delle capacità personali e professionali attraverso l'impegno e l'apprendimento. Di contro, una mentalità fissa (fixed mindset) può impedire un pieno sviluppo personale e professionale. Il modulo analizza i benefici della mentalità orientata alla crescita in relazione alla resilienza, alla grinta e alle soft skills, essenziali per affrontare le sfide lavorative. Il modulo propone inoltre strumenti e tecniche di problem solving per migliorare l'approccio creativo e strategico nella risoluzione dei problemi, promuovendo la crescita e l'efficacia professionale. | |
Organizational well-being | ||
Organizational well-being | ||
Organizational well-being | Il mobbing è un insieme di comportamenti ostili, sistematici e ripetuti, finalizzati all’isolamento psicologico e sociale di una persona nel contesto lavorativo. L’analisi include le tipologie di mobbing (verticale, orizzontale, strategico, emotivo), i ruoli coinvolti (aggressori, vittime, spettatori) e i fattori individuali e contestuali che ne favoriscono l’insorgenza, con particolare attenzione alla “triade oscura” della personalità. Sono esaminate le ricadute sul benessere psicofisico e sull’efficacia organizzativa, nonché gli strumenti per la valutazione del rischio e la gestione del fenomeno, con l’obiettivo di promuovere ambienti di lavoro più sicuri e inclusivi. | |
Organizational policies | Nel contesto attuale, le organizzazioni devono affrontare un ambiente complesso, segnato da incertezza, cambiamenti rapidi e crisi globali. Il modulo esplora come le politiche organizzative possano evolversi per affrontare tali sfide, con particolare attenzione all’approccio bottom-up. Viene approfondito il ruolo delle politiche nel promuovere benessere, sostenibilità e resilienza organizzativa. Il modulo analizza modelli di implementazione, strumenti di misurazione e casi applicativi, offrendo una panoramica sulle strategie più efficaci per integrare la partecipazione dei collaboratori e migliorare l’allineamento tra obiettivi aziendali, cultura organizzativa e aspettative delle persone. | |
Organizational flexibility | L’evoluzione verso modelli di lavoro ibridi impone una riflessione sulle implicazioni organizzative, psicologiche e tecnologiche del lavoro da remoto. L’analisi integra prospettive teoriche e operative, considerando dimensioni quali fiducia, flessibilità, autonomia e work-life integration. Sono esplorati i rischi emergenti, tra cui technostress, digital burnout e bias cognitivi, con particolare attenzione alle competenze manageriali necessarie per una governance efficace del cambiamento. L’obiettivo è fornire strumenti concettuali e pratici per promuovere benessere e performance sostenibili, valorizzando la qualità della relazione lavorativa in contesti digitalizzati, nel rispetto dell’equilibrio tra esigenze organizzative e bisogni delle persone. | |
Organizational flexibility | L’integrazione tra vita lavorativa e personale rappresenta oggi una sfida centrale per il benessere individuale e organizzativo. Il concetto di work-life integration, evoluto verso modelli di integrazione, armonia e adattamento, viene analizzato nelle sue implicazioni teoriche, storiche e pratiche. Il percorso esplora modelli di intervento orientati alla flessibilità, al supporto organizzativo e alla gestione dei confini tra ruoli, evidenziando gli effetti su salute, performance e soddisfazione. Vengono approfonditi strumenti formativi e pratiche innovative per favorire ambienti di lavoro sostenibili, inclusivi e attenti alle esigenze delle persone in un contesto socio-lavorativo in continua trasformazione. | |
Organizational assessment | L’assessment organizzativo, fondato sull’approccio evidence-based, consente di interpretare criticità, individuarne le cause e progettare interventi mirati. Il modulo integra modelli concettuali consolidati (Demand-Control, Effort-Reward Imbalance, Job Demands-Resources) e metodi di raccolta dati qualitativi e quantitativi. Particolare enfasi è posta sulla costruzione di strumenti di rilevazione e sull’elaborazione di report interpretativi, finalizzati a sostenere decisioni strategiche informate. L’analisi sistemica dei dati raccolti mira a promuovere il benessere lavorativo, la performance e l’adattabilità organizzativa, valorizzando il ruolo delle risorse e mitigando gli effetti delle richieste lavorative eccessive. | |
Motivational system | ||
Motivational system | L’integrazione dei concetti di meaningful work e gamification rappresenta un approccio innovativo per arricchire l’esperienza lavorativa, incrementando motivazione, coinvolgimento ed empowerment. L’analisi degli elementi costitutivi del gioco evidenzia come tali componenti possano favorire la costruzione di ambienti organizzativi più significativi, incentrati su scopo, appartenenza, auto-efficacia e autenticità. La gamification, applicata in chiave strategica, si configura come uno strumento efficace per promuovere benessere e performance, trasformando le attività quotidiane in esperienze ingaggianti. Le implicazioni pratiche di questi approcci offrono nuove prospettive per la progettazione di contesti lavorativi orientati alla soddisfazione personale e alla sostenibilità organizzativa. | |
Motivational system | L’impiego di tecniche comportamentali nelle organizzazioni rappresenta una leva strategica per potenziare motivazione, collaborazione ed efficienza. L’integrazione di approcci quali Nudge e Boosting consentono di guidare i comportamenti individuali e collettivi verso obiettivi desiderati, promuovendo autonomia decisionale e benessere lavorativo. L’analisi di strategie comportamentali applicate alla gestione dei gruppi di lavoro evidenzia l’efficacia di interventi mirati nel migliorare il clima organizzativo e la performance. Vengono forniti strumenti pratici per progettare ambienti inclusivi e orientati alla sostenibilità, facilitando processi decisionali più efficaci e contribuendo al successo organizzativo nel lungo periodo. | |
Motivational system | La progettazione di leve motivazionali e architetture di scelta rappresenta un approccio strategico per favorire comportamenti funzionali al benessere organizzativo e alla performance. Attraverso i principi della Nudge Theory, viene analizzato come influenzare positivamente le decisioni dei collaboratori mediante interventi mirati. L’approfondimento delle leve motivazionali e delle strategie per promuovere la coesione di gruppo consente di delineare contesti favorevoli allo sviluppo professionale. L’utilizzo di casi studio evidenzia l’efficacia delle soluzioni implementate nel rafforzare l’engagement e nel migliorare il clima lavorativo, contribuendo alla costruzione di una cultura organizzativa orientata alla collaborazione, all’innovazione e alla sostenibilità. | |
Motivational system | La promozione del work engagement rappresenta un elemento strategico per il miglioramento della performance organizzativa e del benessere dei collaboratori. L’analisi delle principali teorie motivazionali e dei modelli di engagement consente di identificare leve efficaci per stimolare il coinvolgimento individuale e collettivo. Tecniche quali feedback strutturato, riconoscimento e sviluppo professionale vengono esaminate come strumenti per rafforzare la motivazione e la partecipazione attiva. Attraverso casi studio e best practice, viene evidenziato l’impatto positivo delle strategie di engagement sulla cultura aziendale, contribuendo alla creazione di ambienti di lavoro resilienti, produttivi e orientati alla valorizzazione del capitale umano. | |
Leadership and teamwork | L’analisi degli stili di leadership costituisce un elemento centrale nella gestione efficace dei gruppi di lavoro. L’approfondimento dei modelli situazionali, trasformazionali e transazionali consente di comprendere l’adattabilità dei diversi approcci ai contesti organizzativi. Viene esaminato il ruolo strategico della comunicazione efficace nella gestione dei conflitti, nella costruzione di team coesi e nel potenziamento delle competenze relazionali dei leader. L’obiettivo è promuovere la capacità di selezionare lo stile di leadership più idoneo, considerando variabili ambientali e caratteristiche del gruppo, favorendo così lo sviluppo di pratiche di management orientate alla motivazione, alla collaborazione e alla performance sostenibile. | |
Job crafting | Il Job Crafting rappresenta un approccio proattivo alla ristrutturazione del proprio ruolo lavorativo, finalizzato a migliorare il benessere individuale e l’allineamento tra persona e contesto organizzativo. Basandosi sul Person-Environment Fit e sul JD-R Model, l’analisi si concentra sulle dinamiche tra risorse e richieste lavorative, evidenziando come interventi sulle mansioni, sulle relazioni e sulla percezione del lavoro possano influenzare positivamente l’esperienza professionale. Vengono approfondite le strategie di espansione e contrazione delle job resources e delle job demands, unitamente all’adozione di strumenti operativi, come il Personal Crafting Plan, per guidare interventi individualizzati e sostenibili nel tempo. | |
Job analysis and job design | L'analisi e la progettazione delle posizioni lavorative sono fondamentali per una gestione strategica delle risorse umane. Il processo di job analysis consente di identificare requisiti e competenze necessarie per una posizione, utilizzando strumenti come interviste, focus group e osservazione diretta. Viene approfondita la differenza tra job description e person specification, esplorando la corretta costruzione di questi documenti. Le informazioni derivanti dalla job analysis supportano i processi di selezione, formazione e valutazione delle performance, contribuendo a un allineamento efficace tra i requisiti del ruolo e le caratteristiche del candidato, ottimizzando la gestione organizzativa. | |
Innovation management | In un contesto organizzativo complesso e interconnesso, il networking digitale rappresenta una leva fondamentale per la costruzione di capitale sociale, l’apprendimento continuo e la collaborazione intergenerazionale. Questo modulo approfondisce il significato, le dinamiche e le applicazioni del networking digitale nei contesti di lavoro, evidenziando come esso possa potenziare l’accesso alle informazioni, la coesione tra team eterogenei, la diffusione di conoscenze e la generatività organizzativa. Particolare attenzione è posta alla natura multidimensionale del capitale sociale, alla sua declinazione in ambienti digitali (capitale sociale digitale) e alle implicazioni psicologiche e relazionali dell'interazione mediata dalla tecnologia. L’obiettivo è promuovere una consapevolezza critica dei meccanismi di costruzione di reti professionali e delle loro condizioni abilitanti, fornendo strumenti teorici e operativi trasferibili nella pratica quotidiana dei dirigenti e dei knowledge worker. | |
Innovation management | La gestione del cambiamento organizzativo richiede l'adozione di modelli efficaci e l'affrontare le resistenze psicologiche che ne ostacolano l'implementazione. I principali approcci analizzati includono il modello di Lewin e il modello rivisitato di Kotter, con particolare attenzione alle dinamiche di resistenza, come i bias cognitivi (overconfidence, status quo, anchoring). Vengono proposte strategie per superare tali resistenze, tra cui una comunicazione efficace, la partecipazione attiva e tecniche di debiasing. L'obiettivo è ottimizzare i processi di transizione, favorendo un ambiente che supporti l'adozione di cambiamenti e miglioramenti organizzativi. | |
Innovation management | L'analisi dei processi di innovazione organizzativa propone un framework teorico-pratico per la gestione strategica del cambiamento in contesti organizzativi. L'approfondimento dell'evoluzione storica e concettuale dell'innovazione fornisce le basi per comprendere le transizioni dai modelli chiusi alle configurazioni aperte. Vengono esaminati metodologicamente gli strumenti operativi per l'implementazione di approcci collaborativi, quali co-creazione, crowdsourcing e cooperazione inter-organizzativa. Il percorso analitico identifica i fattori psicosociali determinanti per la generazione e il sostegno dei processi innovativi, con particolare attenzione alle dimensioni della fiducia, della comunicazione efficace e del capitale psicologico. La comprensione dei bias cognitivi e delle loro implicazioni costituisce un elemento essenziale per lo sviluppo di ambienti organizzativi che favoriscano il pensiero creativo e l'adattamento ai mutamenti competitivi. | |
Human factor | L'acquisizione e lo sviluppo delle competenze non tecniche (NOTECHS) sono essenziali per ottimizzare la performance e la sicurezza in contesti ad alto rischio, come l'aviazione. Vengono esplorate le quattro principali aree: consapevolezza situazionale, decision-making, cooperazione e leadership, con l'obiettivo di migliorare la gestione delle situazioni di stress e rischio. Particolare attenzione è dedicata all'analisi di casi reali, come le operazioni di elisoccorso, e alle metodologie di formazione e valutazione, inclusi approcci pratici per il miglioramento continuo delle competenze individuali e di team. | |
Health psychology | Il processo decisionale in ambito medico viene analizzato alla luce dell’influenza esercitata da bias cognitivi ed euristiche, con l’obiettivo di migliorare l’efficacia diagnostica e terapeutica. L’approfondimento propone strumenti pratici, modelli valutativi e metodologie per una gestione clinica consapevole, sostenibile e inclusiva. Particolare attenzione è dedicata alla formazione continua, alla redazione di report e all’intervento nei contesti professionali, mediante questionari, interviste e tecniche di supporto alla persona. Le pratiche esaminate mirano a rafforzare la qualità delle cure e a promuovere una cultura organizzativa orientata alle pari opportunità, allo sviluppo dell’occupabilità e al miglioramento complessivo dei servizi sanitari. | |
Employability | Promuovere oggigiorno l’Occupabilità richiede approcci innovativi capaci di stimolare l’iniziativa individuale e la partecipazione attiva. Il presente modulo formativo approfondisce l’applicazione della Nudge-Theory per incentivare il reinserimento lavorativo e la costruzione di percorsi professionali personalizzati. Vengono analizzate strategie di ingaggio, strumenti per facilitare il networking e tecniche per creare architetture di scelta efficaci nel contesto della ricerca di lavoro. Il modulo include anche metodi per la valutazione degli interventi, attraverso strumenti di rilevazione e analisi. L’obiettivo è fornire una base solida per sostenere lo sviluppo professionale e migliorare l’Occupabilità attraverso leve comportamentali mirate. | |
Employability | In un mercato del lavoro in continua trasformazione, comprendere i meccanismi che regolano l’occupazione e le politiche mirate all’inserimento della forza lavoro è fondamentale per sviluppare interventi efficaci. Il presente modulo formativo offre una panoramica sulle politiche attive del lavoro, definendone il concetto e approfondendone le differenze con le misure di politica passiva del lavoro. Si analizzano, a livello generale e con un focus preciso sullo scenario italiano, i fondamenti normativi e l’efficacia di tali programmi a sostegno dell’Occupabilità. Particolare attenzione è dedicata all’integrazione della Psicologia del lavoro, il cui retroterra scientifico e culturale consente di progettare strategie orientate al benessere e alla produttività. | |
Employability | In un contesto professionale sempre più dinamico, la capacità di prendere decisioni efficaci rappresenta una leva strategica per migliorare Occupabilità e performance lavorativa. Il presente modulo formativo approfondisce il ruolo della competenza decisionale nella gestione della carriera e nello sviluppo professionale, illustrando strumenti e tecniche per riconoscere bias cognitivi e affinare i processi decisionali. Particolare attenzione è rivolta agli approcci prescrittivi e ai programmi di debiasing, con l’obiettivo di promuovere scelte più consapevoli e coerenti con gli obiettivi professionali. L’intervento si fonda su evidenze scientifiche e integra prospettive psicologiche, organizzative e sociali. | |
Employability | L’Employability è una leva strategica nel mercato del lavoro odierno, dove la sinergia tra competenze e skills gioca un ruolo cruciale. La competenza si definisce come un insieme strutturato di conoscenze, abilità e attitudini, mentre le skills rappresentano capacità specifiche sviluppate attraverso apprendimento e pratica. Il presente modulo, dopo aver definito i concetti di competenza e di skill, analizza i fenomeni di Skill gap e Skill mismatch, i quali rappresentano delle importanti sfide per l’Occupabilità, creando squilibri tra domanda e offerta di lavoro. Per affrontare queste criticità, il modulo presenta strumenti pratici, tra cui lo Skills mapping, la Skill gap analysis e un case study che offrono soluzioni concrete per colmare i divari e rafforzare produttività e adattabilità professionale in un contesto in continua evoluzione. | |
Employability | I NEET, giovani che non studiano, non lavorano e non seguono percorsi formativi, rappresentano una sfida complessa per le politiche di inclusione. Il modulo analizza gli ostacoli rappresentati da fattori ambientali e personali che possono amplificare l’esclusione sociale dei giovani NEET con conseguenze profonde e durature del loro isolamento. Per contrastare questo fenomeno, vengono analizzate strategie e strumenti di intervento mirati, con particolare attenzione all’orientamento professionale, fondamentale per favorire l’integrazione dei NEET in Europa. L’approfondimento finale del modulo sulla situazione in Italia, Spagna, Grecia e Belgio mette in luce le disparità regionali nell’accesso ai servizi e sottolinea la necessità di un approccio sistemico e personalizzato per rafforzare inclusione e Occupabilità. | |
Employability | Le strategie di upskilling e reskilling sono essenziali per colmare il divario digitale, una sfida cruciale nella Quarta Rivoluzione Industriale. Il modulo analizza le politiche europee e italiane che mirano a colmare il digital skill gap, con un’attenzione particolare ai gruppi più vulnerabili, come donne, persone con disabilità e NEET. Si fornisce l’esempio concreto di TIM Academy, che si distingue come hub di conoscenza e innovazione, offrendo iniziative mirate per potenziare le competenze digitali e migliorare l’Occupabilità. Nel complesso, il modulo riflette sull’importanza delle competenze digitali e trasversali per affrontare le trasformazioni del mondo del lavoro e garantire un accesso più equo alle opportunità professionali. | |
Employability | Il costrutto di Employability (Occupabilità) si è evoluta nel tempo, dando origine a diverse interpretazioni e modelli teorici. Nel presente modulo, si approfondisce l’approccio multidimensionale di van der Heijde e van der Heijden che identifica cinque dimensioni chiave: competenza professionale, anticipazione e ottimizzazione, flessibilità, corporativismo ed equilibrio e il modello disposizionale di Fugate, che si concentra, invece, su identità di carriera, adattabilità personale e capitale umano. Si riflette, inoltre, sui concetti di Employability orientation, Lifelong Employability ed Employagility che evidenziano il ruolo sempre più centrale della flessibilità e della capacità di adattamento nel mercato del lavoro odierno. Infine, il modulo esplora alcune applicazioni pratiche per rafforzare l’Occupabilità all’interno delle organizzazioni. | |
Emotional intelligence | Il tema delle emozioni nei contesti lavorativi viene affrontato evidenziandone il ruolo determinante nei processi decisionali, nella leadership e nella cultura organizzativa. L’analisi si concentra sulle principali emozioni presenti negli ambienti professionali, esplorandone l’impatto su motivazione e performance. Sono proposte strategie per una regolazione emotiva efficace, con particolare attenzione allo sviluppo dell’intelligenza emotiva. La trattazione mira a promuovere una gestione consapevole delle dinamiche affettive, favorendo benessere e produttività. Attraverso esempi applicativi e casi studio, si evidenzia il potenziale trasformativo di pratiche emotivamente informate per migliorare la qualità delle relazioni e l’efficacia complessiva dell’organizzazione. | |
Diversity management | La parità di genere nelle organizzazioni può rappresentare un punto di forza. Approfondendo le modalità di implementazione e miglioramento delle politiche di equità, il modulo analizza sfide, opportunità e impatti legati alla promozione della parità di genere, con particolare attenzione alla creazione di ambienti inclusivi e rispettosi. Sono presentati modelli teorici e approcci pratici per affrontare le disuguaglianze e rimuovere le barriere strutturali. Inoltre, sono proposte strategie per lo sviluppo di politiche efficaci e programmi formativi orientati alla sensibilizzazione. L’obiettivo è favorire una cultura organizzativa che valorizzi la diversità di genere, promuovendo il benessere e migliorando la performance complessiva dei contesti lavorativi. | |
Diversity management | La comunità LGBTQ+ affronta ancora significative barriere nell’accesso, nella permanenza e nella progressione nel mondo del lavoro, nonostante i progressi legislativi in ambito antidiscriminatorio. L’occupabilità, intesa come capacità dinamica di inserirsi e adattarsi al mercato del lavoro, è condizionata da pregiudizi, stereotipi e discriminazioni dirette e indirette. Le politiche organizzative inclusive, i programmi di diversity management e le buone pratiche aziendali, come evidenziato in alcuni casi studio, mostrano che ambienti inclusivi migliorano il benessere lavorativo, l’efficacia organizzativa e la coesione sociale, promuovendo un reale cambiamento culturale. | |
Diversity management | La diversità religiosa nei contesti organizzativi può influenzare le dinamiche di gruppo. Focalizzandosi sulle percezioni individuali e sull’impatto delle differenze religiose, il modulo approfondisce come tali diversità influenzino la collaborazione e la comunicazione nei team, proponendo strategie per promuovere ambienti inclusivi e rispettosi. Offre strumenti teorici e pratici per riconoscere e gestire le dinamiche religiose, supportando la creazione di contesti lavorativi equi e coesi. Attraverso casi studio ed esempi applicativi, favorisce l’acquisizione di competenze per implementare politiche organizzative che valorizzino la pluralità religiosa e promuovano il senso di appartenenza all’interno dei gruppi di lavoro. | |
Diversity management | Il multiculturalismo gioca un ruolo importante nella promozione di ambienti organizzativi inclusivi, valorizzando le differenze culturali ed etniche. Il modulo approfondisce le dinamiche interculturali nei contesti lavorativi, offrendo strumenti e strategie per una gestione efficace della diversità. Mira a sviluppare competenze per riconoscere e integrare le pluralità identitarie nei team, analizzando criticamente sfide e opportunità. Vengono proposte pratiche per l’attuazione di programmi formativi interculturali e l’adozione di politiche organizzative inclusive, con l’obiettivo di favorire coesione, benessere e performance. L’approccio adottato coniuga teoria e applicazione pratica, promuovendo una cultura organizzativa sensibile e rispettosa della diversità. | |
Diversity management | Il Diversity Management rappresenta un approccio strategico che analizza l'impatto delle diversità individuali e di gruppo nelle organizzazioni. L'esplorazione sistematica delle dimensioni della diversità, sia a livello personale che collettivo, fornisce strumenti per riconoscere e mitigare i bias decisionali che ostacolano l'inclusione. Vengono esaminati modelli teorici ed evidenze empiriche sul clima di diversità, offrendo metodologie per misurarne la percezione all'interno dei gruppi di lavoro. L'acquisizione di competenze specifiche per la progettazione di sistemi organizzativi inclusivi favorisce la valorizzazione delle differenze come risorsa strategica. L'approccio integrato propone strategie applicative per creare ambienti equi dove ciascuna persona possa esprimere il proprio potenziale. | |
Diversity management | L'analisi evolutiva delle politiche di diversità, inclusione e pari opportunità nelle organizzazioni nell'ultimo decennio rappresenta un ambito di indagine fondamentale per comprendere le trasformazioni del contesto professionale contemporaneo. La ricerca esplora la percezione di tali politiche da parte del personale e il loro impatto sulle dinamiche relazionali nei gruppi di lavoro. Il framework metodologico propone l'applicazione di teorie aggiornate per la valutazione dell'efficacia delle iniziative di Diversity Management, identificando strategie adattative per la creazione di ambienti inclusivi. Attraverso l'esame sistematico di casi emblematici vengono delineati approcci operativi per l'implementazione di cambiamenti strutturali e culturali che favoriscano l'equità e la valorizzazione delle differenze individuali nelle realtà organizzative. | |
Diversity management | L'analisi della neurodiversità in ambito organizzativo rappresenta un campo di indagine che esamina l'integrazione dei disturbi del neurosviluppo nel contesto professionale. L'approccio scientifico proposto approfondisce le caratteristiche distintive delle persone neurodiverse, identificandone le potenzialità specifiche come risorsa per l'innovazione e la creatività organizzativa. La metodologia include l'esame sistematico dei vari disturbi del neurosviluppo e del loro impatto sulle dinamiche relazionali e operative. Il framework teorico elaborato supporta la progettazione di interventi strategici per la creazione di ambienti inclusivi, fornendo strumenti applicativi per la gestione efficace delle interazioni professionali. L'obiettivo consiste nella formulazione di un modello organizzativo che valorizzi pienamente il contributo cognitivo diversificato delle persone. | |
Diversity management | La gestione delle dinamiche intergenerazionali in ambito organizzativo richiede un approccio metodologico che consideri le differenze valoriali, comunicative e comportamentali caratterizzanti ciascun gruppo generazionale. L'analisi delle peculiarità generazionali fornisce la base per l'implementazione di strategie mirate alla promozione del dialogo e della collaborazione tra personale di età diverse. Il percorso analitico esplora strumenti operativi per la gestione dei differenti stili lavorativi e l'ottimizzazione delle interazioni professionali. Attraverso l'esame di casi emblematici e procedure evidence-based, vengono proposte tecniche di prevenzione e risoluzione dei conflitti intergenerazionali, favorendo l'integrazione delle competenze distintive di ciascuna generazione e la creazione di ambienti lavorativi caratterizzati da coesione e sinergia operativa. | |
Decision-making | ||
Decision-making | La comprensione e la gestione di eventi rari e imprevisti può essere ostacolata da determinate dinamiche cognitive. All'interno di questo modulo viene illustrato il ruolo del bias WYSIATI e della fallacia narrativa nel produrre valutazioni errate, in particolare nei contesti ad alta incertezza. Si esplora la relazione tra cognizione causale e cultura, evidenziando l'influenza delle euristiche sulla percezione del rischio. Attraverso casi come la crisi finanziaria del 2008, la Brexit, la pandemia da COVID-19 e il cambiamento climatico, si mostra come i bias cognitivi abbiano condizionato decisioni individuali e collettive su scala globale. | |
Decision-making | Nel contesto attuale, prendere decisioni efficaci è una competenza cruciale per il benessere individuale e la performance organizzativa. Il modulo affronta le principali tecniche di debiasing, nudging e riduzione del noise nei processi decisionali, con un focus sia sull’individuo che sui gruppi di lavoro. Attraverso un approccio teorico-pratico, anche con la presentazione di un case study, vengono esplorate strategie per riconoscere ed evitare i bias cognitivi, migliorare la qualità dei giudizi e strutturare ambienti decisionali più efficaci. L’obiettivo è favorire consapevolezza, responsabilità e precisione nelle scelte quotidiane, migliorando al contempo i risultati professionali e la coerenza all’interno delle organizzazioni. | |
Decision-making | Lo sviluppo della competenza decisionale DMC (Decision-making competence) è fondamentale per affrontare le sfide quotidiane in in ambito personale e lavorativo. Questo modulo formativo offre un'approfondita analisi delle principali teorie sul Decision-making, dei bias cognitivi e delle euristiche. Viene fornita l'opportunità di riconoscere e gestire gli errori sistematici di pensiero, portando a una qualità migliore nelle decisioni e si fornisce una classificazione puntuale dei principali bias cognitivi ed euristiche con la presentazione di esempi concreti ad essi associati. | |
Conflict management | La gestione dei conflitti in ambito organizzativo rappresenta un'area cruciale per la creazione di ambienti collaborativi efficaci. L'approccio metodologico proposto analizza le diverse tipologie di conflitto (task, relationship, process e role conflict) e le relative dinamiche causali, fornendo strumenti operativi per la loro trasformazione in opportunità di crescita collettiva. Vengono esaminati sistematicamente i meccanismi comunicativi, normativi e manipolativi utili all'intervento e alla prevenzione delle tensioni interpersonali. Il framework include l'applicazione pratica del metodo TKI e dell'ABC della negoziazione, tecniche evidence-based che facilitano la risoluzione costruttiva delle controversie, promuovendo una cultura organizzativa orientata al dialogo e alla collaborazione. | |
Communication | L’assertività costituisce una competenza chiave nella gestione dei conflitti e nella comunicazione interpersonale efficace. Essa consente di esprimere bisogni e opinioni nel rispetto reciproco, influenzando positivamente anche le dinamiche lavorative. Comportamenti assertivi bilanciati promuovono fiducia, collaborazione e benessere, mentre livelli troppo bassi o elevati possono generare effetti relazionali e strumentali negativi. Tale competenza, appresa attraverso l’esperienza e l’allenamento, si manifesta sia sul piano verbale sia non verbale, ed è modulata da fattori motivazionali, situazionali e culturali, contribuendo in modo determinante all’efficacia comunicativa nei contesti organizzativi. | |
Communication | Tra le strategie di comunicazione aziendale orientate alla collaborazione, quelle fondate su modalità relazionali assertive e partecipative sono tra le più efficaci. Vengono analizzati gli ostacoli comunicativi nei contesti organizzativi, le dinamiche con collaboratrici e collaboratori difficili, e l’impatto delle diversità. Ampio spazio è dedicato alla distinzione tra comunicazione verbale, non verbale e paraverbale, con attenzione agli stili relazionali e alla comunicazione interna. Sono presentate riflessioni sulla comunicazione virtuale ed emotiva. Infine, si forniscono strumenti operativi per tradurre la teoria in pratica, promuovendo un miglioramento dell’efficacia individuale e organizzativa attraverso un uso consapevole della comunicazione. | |
Career management | La mappatura delle competenze rappresenta un processo sistematico fondato sul Modello delle Competenze che consente alle organizzazioni di identificare, descrivere e valutare le competenze essenziali per l'efficace svolgimento dei ruoli professionali. L'approccio si basa sull'adozione di un linguaggio comune e sull'analisi di comportamenti osservabili, ottimizzando i processi di selezione e sviluppo professionale. Il processo si articola in fasi metodologiche che spaziano dalla job analysis alla valutazione delle prestazioni, impiegando strumenti quali interviste comportamentali, griglie di repertorio e assessment center. L'implementazione di tale mappatura consente l'identificazione dei gap formativi e la pianificazione mirata di interventi per lo sviluppo del personale, in allineamento con gli standard organizzativi. | |
Career management | Il Career management viene analizzato in relazione alle trasformazioni del contesto globale e tecnologico, con attenzione ai nuovi modelli di carriera flessibili e autodiretti. Sono esaminate le dinamiche individuali e organizzative che influenzano la gestione dei percorsi professionali, includendo i concetti di boundaryless e protean career. Particolare rilievo è dato al ruolo delle organizzazioni nel supporto allo sviluppo professionale tramite strategie per attrarre, sviluppare e trattenere i talenti. Vengono approfondite pratiche innovative come la pianificazione delle successioni e il talent management, sottolineando l’importanza della proattività e dell’adattabilità per favorire una crescita continua e sostenibile. | |
Career development | La classificazione delle competenze distingue tra hard skills, riconducibili a conoscenze tecnico-specialistiche, e soft skills, relative a dimensioni trasversali e relazionali. A tale distinzione si affianca un’ulteriore articolazione in sei categorie: emotive, cognitive, sociali, lavorative trasversali, lavorative specifiche e strategiche. Questa articolazione consente una mappatura sistemica delle risorse individuali in relazione ai contesti organizzativi. Il modello del Person-Job Fit offre un inquadramento teorico per analizzare l’interazione tra caratteristiche personali, ruolo e ambiente professionale. Tra gli strumenti applicativi, il bilancio delle competenze rappresenta un intervento metodologicamente strutturato per la ricostruzione e valorizzazione del percorso professionale, attraverso tecniche di analisi e l’esame di casi concreti. | |
Career development | Il bilancio delle competenze si configura come strumento metodologico per la pianificazione strategica della carriera, supportato da tecniche pratiche per l’elaborazione di piani di sviluppo e l’incremento dell’occupabilità. L’analisi delle competenze professionali comprende l’identificazione e la valutazione di risorse personali attraverso un processo di autoanalisi, finalizzato a individuare punti di forza e aree di sviluppo. Le competenze vengono suddivise in emotive, cognitive, sociali e lavorative, con particolare attenzione a quelle trasversali e specifiche. Il modello del Person-Job Fit consente di esaminare l’allineamento tra caratteristiche individuali e opportunità professionali. | |
Career development | Viene analizzata la capacità di prendere decisioni di carriera consapevoli, considerando l’interazione tra dimensioni personali e professionali. L’attenzione è rivolta all’adattabilità rispetto ai cambiamenti del mercato del lavoro, con riferimento alle trasformazioni legate a globalizzazione, innovazione tecnologica e nuove tendenze occupazionali. Sono esplorate strategie per rafforzare l’occupabilità attraverso strumenti concreti e approcci teorici. Centrale è il ruolo delle organizzazioni nel promuovere lo sviluppo professionale mediante coaching, formazione continua e gestione del cambiamento. Casi studio ed esercitazioni pratiche supportano la definizione di scelte efficaci, orientate a una gestione attiva e sostenibile del proprio percorso lavorativo. | |
Assessment | La valutazione della performance aziendale si fonda sull’impiego strategico dei Key Performance Indicators (KPI), strumenti essenziali per misurare l’efficacia e l’efficienza organizzativa. L’utilizzo di indicatori definiti secondo il modello SMART (Specific, Measurable, Attainable, Realistic, Time-bound) consente alle organizzazioni di allineare obiettivi e risultati, migliorando la prestazione e la gestione delle risorse. Evidenze empiriche dimostrano che l’adozione coerente di KPI SMART favorisce performance positive, specialmente nei contesti competitivi. Un sistema di feedback continuo, basato su tali indicatori, rafforza l’engagement e permette un orientamento mirato verso l’ottimizzazione dei processi aziendali. | |
Assessment | Nel contesto della selezione del personale, chi si occupa della valutazione è coinvolto in processi decisionali complessi che richiedono tempo, attenzione e risorse cognitive. In tali circostanze, può emergere il ricorso a scorciatoie mentali, note come euristiche, che rischiano di compromettere l’accuratezza del giudizio, generando bias cognitivi. È fondamentale che le figure coinvolte nel processo selettivo sviluppino consapevolezza rispetto a tali distorsioni, al fine di mitigarne gli effetti. A tal proposito, si raccomanda l’adozione di strategie e tecniche di “debiasing”, finalizzate a ridurre l’incidenza degli errori valutativi e a garantire maggiore equità e oggettività nel processo di selezione. | |
Assessment | L’analisi delle tecniche qualitative di valutazione del personale evidenzia l’efficacia di strumenti come interviste, colloqui e attività esperienziali nella selezione e nello sviluppo delle risorse umane. Attraverso l’esame delle fasi del reclutamento e delle strategie valutative, emergono approcci capaci di rilevare competenze trasversali, tratti di personalità e potenzialità. L’impiego di assessment e development center consente una valutazione immersiva e contestualizzata, facilitando decisioni selettive coerenti con gli obiettivi organizzativi. Role-playing, simulazioni e business game si configurano come strumenti chiave per osservare comportamenti e attitudini in contesti realistici, favorendo scelte basate su criteri qualitativi rigorosi. | |
Assessment | Le tecniche quantitative di valutazione del personale sono essenziali per una selezione mirata e basata su dati oggettivi. L’impiego di test psicometrici e questionari consente di misurare competenze, capacità cognitive e tratti psicologici in modo affidabile. L’analisi della validità e dell’affidabilità di tali strumenti è cruciale per garantire processi di valutazione accurati. L’utilizzo di assessment center e development center permette una valutazione strutturata delle performance e delle potenzialità, con un focus sulla raccolta e l'interpretazione di dati quantitativi. Questo approccio consente di ottimizzare le scelte selettive, assicurando una valutazione basata su parametri misurabili e verificabili. | |
Assessment | L’assessment center rappresenta uno strumento efficace nei processi di selezione del personale e nello sviluppo professionale, in quanto consente una valutazione approfondita delle competenze, delle prestazioni e del potenziale di crescita. Prevede l’utilizzo di diverse metodologie, tra cui prove individuali e di gruppo, interviste strutturate e simulazioni basate su situazioni realistiche. Particolare attenzione è rivolta anche alle distorsioni cognitive che possono influenzare il giudizio valutativo, con l’impiego di strategie finalizzate a ridurne l’impatto. L’obiettivo è promuovere decisioni più accurate e coerenti all'interno delle organizzazioni, attraverso processi di valutazione trasparenti e fondati su criteri oggettivi e osservabili. | |